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Meditando il bordello e la bottega.
Ve colui che si frega
A l epopeia, e, perché troppo è lunga,
La concia sí, che al suo termine giunga.
Come par che la punga 45
E la cincischi sí che il sangue spicci!
E poi le aggiusta il parruccone a ricci.
Al fin par che s appicci
Il divin corpo al corpicciuol digiuno,
E camminando son né due né uno. 50
Iscarmigliato e bruno
Or si fa oltre Gracco: il pecorino
Cuor gli tentenna come il personcino.
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Letteratura italiana Einaudi
Giosue Carducci - Juvenilia
Da l eliso divino
Inchínati a costui, nonno Catone, 55
Ch ha sempre in bocca una rivoluzione.
È un repubblicanone
Che ingozza prima la sua libbra buona
Di mazzinïanissima prosona,
Poi tuona e tuona e tuona. 60
A udir quell omaccino armipotente
Isbigottisce la povera gente,
E dice: Veramente
Cotestui studia per le invenzïoni
Di verseggiar le bombarde e i cannoni. 65
In decasillaboni
Egli squaderna co profeti santi
Ippopotami neri e lionfanti,
E sópravi giganti
Che vanno armati di monti e montagne 70
A imbottar nebbia per queste campagne:
Ma poi grugnisce e piagne,
Quando tornato al cristïan suo core
S inginocchia davanti al confessore.
Deh quanto è gran dolore 75
Del tristo punto ove condotta sei
O tósca Musa già cara a gli dèi,
Da questi uomini rei
Che ad ogni voglia lor buona o non buona
Adoperano pur la tua persona. 80
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Letteratura italiana Einaudi
Giosue Carducci - Juvenilia
Non che rotta la zona,
E t han diserto i piú gentili arredi:
E infantocciata come tu ti vedi,
Dal capo in fino a piedi,
Ti mandano accattando in su l sentiero. 85
Ov è il regal paludamento altiero?
Or se tu da dovero
Che a l universo descrivesti fondo
E fosti prima poesia del mondo?
Or è questo il giocondo 90
E nobil sen dal quale a dí piú tardi
Si nutriva il gran cor del Leopardi?
Ah no! tu di codardi
Se madre e sposa: or ti conosco io tutta,
O barattiera svergognata putta. 95
Deh via, sudicia e brutta,
Lascia, via, di menar tanto fracasso;
Uccella a barbagianni, e statti in chiasso.
Agosto 1856.
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Letteratura italiana Einaudi
Giosue Carducci - Juvenilia
LXXVI.
pietro fanfani e le postille
Pietro Fanfani sta ne le postille
E le postille stanno nel Fanfani:
In principio eran sole le postille,
Poi le postille fecero il Fanfani. 4
E il Fanfani in persona è le postille,
Le postille in idea sono il Fanfani:
Dice Fanfani chi dice postille,
Dice postille chi dice Fanfani. 8
Oh nuova cosa veder le postille
Vestir panni e mangiar con il Fanfani,
E il Fanfani pensar con le postille. 11
Tutte le cose che pensa il Fanfani
O vuole o ama o fa le son postille;
E le postille son sempre il Fanfani. 14
E poi che nel Fanfani
Sono cervello e cuore una postilla,
L angel custode può spassarsi in villa. 17
7 Settembre 1857.
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Letteratura italiana Einaudi
Giosue Carducci - Juvenilia
LXXVII.
il burchiello ai linguaioli
Il soldan de gli accenti a solatío
Giva su per Mugnone in vista fiera.
Calandrin gli dicea con buona cera
Togli de l elitropia o fratel mio.
Cantavan l oche per quella riviera 5
Pígliati i paperotti, e va con Dio;
Gli gridavano i ghiozzi Addio, addio;
Sconcordavano i granchi a schiera a schiera.
Grande onor fecegli anche un pappagallo
Declinando proverbi a le brigate 10
Di sur un arbor di sambuco giallo;
Ed in rime dicea sue pappolate,
Ma le Grazie gli diedero un cavallo,
E con le gazzere ei si rese frate.
Di farfalle acconciate 15
Con passerotti lessi a gran diletto
Una bertuccia faceva il guazzetto;
E di quel suo brodetto
Diè bere piú d un tratto al Nardi e al Gello,
Che per ammenda tolsergli il cappello 20
Dove tenea l cervello,
E diederlo a beccare a un fottivento
Che dopo il pasto si morí di stento.
Or ecco un gran concento
Di fischi e bussi pauroso e strano: 25
E vengono i pedanti a mano a mano,
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Letteratura italiana Einaudi
Giosue Carducci - Juvenilia
E pigliano il soldano
E la bertuccia e il pappagal babbione,
E spettacol ne fanno entro un gabbione,
Dicendo a le persone 30
O buona gente, venite a la mostra:
Questi son gli occhi de la lingua nostra.
6 Decembre 1857.
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Letteratura italiana Einaudi
Giosue Carducci - Juvenilia
LXXVIII.
a messerino
S indraca Messerin contro i pedanti,
E del Monti pur ciancia e del Manzoni.
O pecoraio, contastú i caproni?
Quanti piedi han dirieto e corna avanti?
Questo servo de servi de menanti, 5
Spazzaturaio di composizioni,
Piglia del campo anch egli e fa sermoni
E se l allaccia tra filosofanti.
Or credi tu de la viltà natia
Esserti scosso per tuffar le mani 10
Dentro l inchiostro d una stamperia?
Va fíccati in un cesso o datti a cani!
Che se tu me l chiedessi in cortesia
Pur ginocchione e con giunte le mani
Per lo dio de cristiani, 15
Un calcio mio non ti vorrei donare;
E ragghia a posta tua se sai ragghiare.
Gli scudi che vuoi dare
Per far dietro a pedanti il buggerio,
Se fussin soldi loderesti Iddio. 20
Omicciattolo mio,
Vuoi farla da leone, e se asinello
Che mai si vide il piú pulito e bello.
Mettetegli il corbello,
Carcatelo di ciarpe e di letame, 25
E co l baston cacciategli la fame.
I9-20 Marzo 1858.
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Letteratura italiana Einaudi
Giosue Carducci - Juvenilia
LXXIX.
sur un canonico
che lesse un discorso di pedagogia
Udite, udite il molto reverendo
Sopra la educazione de figliuoli.
E si vuol, quand han messo i lattaiuoli,
Cominciar la grammatica esponendo;
E quelli duri a modo di piuoli 5
Tutta in latin la vengan ripetendo.
Che se il ragazzo dice I non la intendo
È da pigliar de nerbi o ver querciuoli,
E picchiatelo forte a nodo a nodo,
E chiamatel furfante a tutto pasto: 10
A un bisogno, e c è il martello e l chiodo
Per crocifigger chi l avesse guasto.
Questo de l insegnar cristiano è il modo,
Cosí il fanciullo vien saputo e casto.
Ma deh prima il catasto 15
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